‘Skam’ è una serie norvegese che, dal 2018, ha un suo remake italiano disponibile su Netflix. Il titolo, che in lingua originale significa “vergogna”, sintetizza il tema portante: infatti, ogni stagione indaga i motivi per cui i protagonisti temono il giudizio altrui. ‘Skam Italia 5’, uscita il 1° settembre, si sofferma sulla problematica di Elia, che può risultare familiare a molti uomini
“Vergogna”: quando si è adolescenti può capitare di provarla, specialmente se non si è conformi in qualche modo all’idea di normalità vigente nel contesto in cui ci si ritrova.
Le stagioni precedenti di ‘Skam‘ avevano già esplorato diversi tipi di vergogna, poiché ciascuna di esse è stata dedicata alle vicende di un singolo all’interno di un gruppo di amici.
Così, avevamo già conosciuto la storia di Eva, poi quella di Martino, di Eleonora e infine di Sana.
Eravamo stati coinvolti nei loro problemi riguardanti l’assenza di amicizie per via di una reputazione danneggiata; la scoperta della propria omosessualità; la difficoltà nel gestire le relazioni e la propria salute mentale; la sensazione di essere considerati diversi per il proprio credo religioso.
Le trame dei suddetti personaggi principali si intrecciavano a quelle dei personaggi secondari: uno di questi ultimi era proprio Elia.
La quinta stagione, però, ha cambiato le carte in tavola e ha dato a un Elia anonimo fino a quel momento lo spessore necessario a renderlo uno dei personaggi migliori della serie. E ha acceso un faro su un problema prima di allora troppo poco discusso.
Skam Italia 5: il problema di Elia
Fin dai primi minuti della prima puntata, Elia è mostrato come un bravo ragazzo, un buon amico, con un solo difetto evidente: è troppo inconsistente nei suoi rapporti con le ragazze.
Le attrae, magari ci esce e scatta il bacio, ma all’improvviso le scarica con qualche scusa. La cosa non passa inosservata agli occhi dei suoi amici, che in più occasioni lo interrogano per capirne le motivazioni.
Martino, il protagonista della seconda stagione, a un certo punto gli dice di notare nel suo modo di fare una dinamica che aveva attuato lui stesso prima di riconoscere di essere gay. Gli chiede di confidarsi, gli promette comprensione. Ma Martino non può davvero capire Elia.
Perché a Elia le ragazze piacciono, ma ha paura di non piacere a loro. In seguito, finalmente, Elia si confida, ma con tutto il gruppo, e sono proprio le amiche femmine a offrirgli più di chiunque la loro comprensione.
Perché, chi più di una donna può rassicurare un uomo che le dimensioni del suo pene non fanno la felicità?
Esorcizzare le proprie paure
Sì, il problema di Elia sta proprio lì sotto: nella patologia di cui soffre, chiamata ipoplasia peniena o, in maniera più colloquiale, micropene.
Il suo pene è molto più piccolo del normale, e torniamo qui all’idea di normalità che vige in un contesto e che non può che far provare timore a chi non rientra nei suoi confini.
Non tutte le ragazze sono comprensive come le amiche di Elia, comunque: ci sarà chi lo deriderà, e lui ne soffrirà fino a che non riuscirà a dire, senza più imbarazzo, davanti a tutta la scuola quello che lui ha fatto negli anni per cercare un rimedio alla sua condizione.
Riuscirà a esorcizzare le proprie paure, e a trovare qualcuno che gliele allevierà.
Nel frattempo, però, ha ricevuto la sua dose di umiliazione e di autocommiserazione, e questo è il motivo per cui questa stagione è davvero importante.
Senza facili moralismi
Lo è perché viene messo in piazza un tema delicato, ma non lo si tratta all’acqua di rose.
Sarebbe molto facile ridurre il tutto a un aforisma moralista come “Amati e imparerai ad amare” o simili.
Ma avere un micropene probabilmente rende davvero complicata l’accettazione di sé. Non si può liquidare la questione con una pacca sulla spalla e un “Sì ma non sono queste le cose importanti nella vita, c’è chi sta peggio, imparerai a conviverci e troverai qualcuna che non ci farà caso”.
C’è chi lo ha detto, anzi, scritto: sotto gli articoli comparsi sui social riguardo la serie, molte persone hanno commentato “Ah beh, sono problemoni…” o “Più che un micropene, preoccupatevi di non avere un microcervello!!!”.
Ebbene sì, sono problemoni. E no, non è una consolazione essere comunque delle persone intelligenti, buone, simpatiche, così come è proprio Elia.
Perché un’anomalia dei genitali, in un mondo che volenti o nolenti dà grande rilevanza al sesso, è un peso. E di quelli che ci si porta dietro di nascosto: non è come altre imperfezioni fisiche sulle quali giustamente si cerca di sensibilizzare, che portano in ogni caso sofferenza e attirano il giudizio altrui.
Ma perlomeno attraggono anche del confronto positivo. Un pene piccolo ce l’hai e non lo dici a nessuno.
Ecco perché è stato il tema perfetto per una stagione di ‘Skam’: perché di certo può provocare vergogna. Però esprimerla su schermo e ritrarla nella sua, per usare un gioco di parole, nudità, può essere un modo per cominciare a esorcizzarla.
Affinché altri uomini, come Elia, possano farlo. E perché chi non è toccato da fisime simili possa almeno farsi un’idea di cosa queste significhino.
Eva Maria Vianello
Foto dal web
Skam Italia 5
con Francesco Centorame Elia Santini
Ludovica Martino Eva Brighi
Federico Cesari Martino Rametta
Beatrice Bruschi Sana Allagui
Ludovico Tersigni Giovanni Garau
Rocco Fasano Niccolò Fares
Greta Ragusa Silvia Mirabella
Martina Lelio Federica Cacciotti
Nicholas Zerbini Luca Colosio
Pietro Turano Filippo Sava
Produttori esecutivi Ludovico Bessegato, Marco Mastrogiacomo
Case di produzione Tim Vision, Netflix, Cross Productions
Distributore Netflix
Genere Dramma adolescenziale
Anno 2022