‘Strega’ è il romanzo più recente entrato a far parte della collana “Le Fuggitive” di NN Editore. L’autrice svedese Johanne Lykke Holm, più che una vera e propria storia, costruisce un immaginario, descrive un sogno febbricitante e angoscioso, lungo 192 pagine. Nel paesaggio onirico di un paesino chiamato Strega, nove ragazze lavorano in un albergo tra le montagne nel quale nessun ospite arriva mai
“Avevo sonno ma non riuscivo a dormire. Rivolsi gli occhi all’interno, e vidi segni diversi. Da un crepaccio della montagna spuntò il corpo di una donna, coperto da fresche foglie verdi. Dalla sabbia di una spiaggia emerse una donna strisciando. Pareti di marmo umide apparvero a intermittenza. Vidi una ragazza sanguinante pendere dal soffitto. Vidi una luce azzurra da un occhio e rossa dall’altro .Vidi sette volti farsi avanti fluttuando nel buio, illuminati dal basso da altrettante candele votive. Una donna seduta nell’erba alta puliva un mucchio di ossa.”
L’estratto riportato sopra è un riassunto fedele dell’intero stile di ‘Strega’ di Johanne Lykke Holm, uscito il 28 aprile 2023 per NN Editore.
Frasi telegrafiche e immagini inquietanti caratterizzano ciascuna pagina del romanzo, che tra l’altro sembra incorretto definire tale. Infatti ‘Strega’, il cui titolo corrisponde al nome del luogo in cui si svolgono le vicende, è piuttosto un poema gotico, lungo 192 pagine e fitto di simbolismi.
Così tanti che, alla fine della lettura, è possibile non aver chiaro quale fosse il punto, quale fosse il senso di ciò di cui si è appena fatta esperienza.
“Immaginavo una sfilza di belle donne. Alle loro spalle una sfilza di donne brutte. Alle loro spalle le donne stupide, le donne intelligenti, le donne con le guance paffute. Vedevo donne orrende, donne vecchie, donne con le mani vuote senza anelli. Ero sicura che ci fosse un assassino ad aspettarci tutte. Me lo figuravo in abito marrone e camicia fantasia. Lo evocavo.“
Strega: la trama
L’unica certezza è che Rafaela, la voce narrante, è una ragazza diciannovenne proveniente da un paesino di mare, che viene mandata dalla madre a lavorare in un albergo di Strega per la stagione invernale insieme ad altre otto coetanee.
È chiaro anche che l’hotel Olympic sia un luogo spettrale, diroccato tra le montagne e raggiungibile solo tramite una cabinovia, in una zona in cui è presente soltanto un altro edificio: è un monastero popolato da suore dalle quali, però, le lavoratrici dell’albergo si tengono lontane.
Rex, Toni e Costas sono le istitutrici che insegnano il mestiere alle ragazze giunte lì per la stagione: insieme a Rafaela, ci sono Alba, Gaia, Barbara, Alexa, Bambi, Paula, Lorca e Cassie.
Nessuna di loro ha una storia: né la protagonista, né le sue compagne, con le quali divide una camerata da nove letti e lunghe giornate in cui non succede nulla, nessuno arriva, e loro continuano a rassettare camere vuote, lavare lenzuola inutilizzate, fumare sigarette sedute sulla ghiaia del parco.
Succede solo questo fino a pagina 75; poi, un avvenimento squarcia il velo di immobilismo nella vita del gruppo, ma non cambia granché a livello della narrazione.
Un incubo nell’incubo: la scomparsa di una ragazza
A un tratto, le ragazze vengono informate che, per la prima volta dopo mesi, degli ospiti faranno il loro ingresso nell’hotel.
Infatti, in occasione di una festa di paese, gli abitanti di Strega prenderanno la cabinovia e raggiungeranno l’albergo per una serata danzante nella sala da ballo.
Una delle nove ragazze sarà la ballerina protagonista dello spettacolo: in segreto, aveva già cominciato da tempo a provare la coreografia con le istitutrici, e il momento dell’esibizione è ormai giunto.
Ciò che accade dopo la festa, quando tutti gli ospiti se ne sono andati e l’albergo è tornato al suo solito stato di triste abbandono, fa precipitare l’incubo della situazione delineata finora in una forma di incubo ulteriore: la ragazza che aveva danzato la notte prima non è più nel suo letto, è scomparsa.
Non c’è una spiegazione, non c’è un epilogo: ci sono solo altre immagini cupe e descrizioni di odori e colori tetri che si affastellano l’una dietro l’altra.
Erbe aromatiche, liquori verdi, oggetti lucidi, scenari notturni, pensieri intrusivi di violenza e di morte sono tutto ciò che accade da quel momento in poi, se accadere fosse il verbo giusto da utilizzare.
In realtà, niente accade. Lo scrive anche il traduttore di ‘Strega’, Andrea Stringhetti. In una nota alla fine del libro, spiega infatti che in esso
“non è tanto la storia a fare da protagonista, bensì tutto ciò che viene scatenato dai sensi della protagonista. Immagini, odori, sapori, rumori: sono le sensazioni a guidare il lettore costruendo un mondo in cui gli eventi sono in realtà scene vissute attraverso la mente di Rafaela, che descrive tutto come se si trovasse costantemente in un sogno”.
Ma possono bastare una prosa vivida e un’innegabile abilità descrittiva a rendere godibile un testo e a far sì che lo si possa definire un romanzo?
Colori cupi che stanno meglio su pellicola
Sotto certi aspetti, ‘Strega’ ricorda l’opera letteraria di Jeffrey Eugenides “Le vergini suicide”, da cui è stato tratto il film di Sofia Coppola: “Il giardino delle vergini suicide”.
Lì cinque sorelle, qui nove compagne di stanza. Lì restrizioni imposte da una famiglia severa e integralista, qui regole dettate da istitutrici con una concezione antica della donna. In entrambi i casi, atmosfere oniriche, presagi di morte e simbolismi.
Il libro di Eugenides, però, ha più sostanza, c’è qualcos’altro oltre alla messa per iscritto di un sogno/incubo.
Inoltre, nel libro di Holm, la questione femminile, sebbene accennata, non è preponderante come negli altri romanzi della collana “Le Fuggitive” di NN.
Perciò, ‘Strega’ risulta il più inconsistente dei titoli di questa serie. Forse, renderebbe di più se trasposto in un lungometraggio: il consiglio, in quel caso, sarebbe di evitare di guardarlo di notte, al buio e in solitudine.
Eva Maria Vianello
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Biografia
Johanne Lykke Holm (1987) è una scrittrice e traduttrice svedese. ‘Strega’ è il suo primo romanzo, vincitore dell’English PEN
Award e selezionato per il Nordic Council Literature Prize e per lo European Union Prize for Literature.
È considerata una tra le più promettenti scrittrici emergenti svedesi.
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Johanne Lykke Holm
Strega
Edizioni NN Editore
Collana Le Fuggitive
Genere Narrativa
Anno 2023
Pagine 192