La solitudine degli ultimi
Alessandro Borghi, attraverso un percorso di profonda immedesimazione nel personaggio di Stefano Cucchi, ci offre una straordinaria performance d’attore nel film di Alessio Cremonini che racconta il calvario e la morte del giovane geometra romano, in perfetto equilibrio tra verità dei fatti e partecipazione emotiva
Prodotto da Cinemaundici e distribuito da Lucky Red e Netflix, pellicola selezionata come film d’apertura della sezione “Orizzonti” alla 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ‘Sulla mia pelle’ è l’ultimo film di Alessio Cremonini ispirato alla scottante vicenda giudiziaria di Stefano Cucchi, il trentunenne romano morto nell’arco di una settimana, nel 2009, dopo il fermo per il possesso di circa 30 grammi di droga, interpretato da Alessandro Borghi.
Da “Suburra” di Stefano Sollima del 2015, a ‘Sulla mia pelle’, l’attore continua nella sua crescita artistica, protagonista alla Mostra del Cinema di Venezia lo scorso anno come padrino della cerimonia, e quest’anno come protagonista nel film di Cremonini.
Nel ruolo di Cucchi l’attore ci offre un’interpretazione di grande intensità, grazie ad un percorso stanislavskiano di immedesimazione profonda, fisica e psicologica, nel personaggio, che lo ha portato a perdere quasi 20 chili per somigliare al ragazzo morto in carcere dieci anni fa, e persino a riprodurne il modo di parlare, attraverso lo studio dell’audio del processo e di un piccolo video fornitogli dalla sorella Ilaria Cucchi, nel film interpretata da Jasmine Trinca.
A dare spessore ed anima al personaggio di Stefano Cucchi e all’intera pellicola, è la capacità di Alessio Cremonini di mantenersi in perfetto equilibrio tra cronaca dei fatti e narrazione cinematografica, nel tentativo riuscito di restituire al pubblico la vicenda in tutta la sua oggettività.
Grazie all’alchimia tra fedeltà documentale e coinvolgimento emozionale, la pellicola incide fortemente nell’animo dello spettatore che, a partire dalle primissime scene, è spinto via via sempre più vicino a quello che costituisce il vero nucleo della narrazione: l’angosciante visione del braccio violento della legge, dell’istituzione quando applica regole disumane e rinuncia alla sua funzione correttiva e di reinserimento di colui che trasgredisce, per privilegiare un aspetto punitivo che arriva, in casi come questo, fino all’annientamento e alla morte dell’individuo.
Lo spettatore sperimenta, dunque, il sentimento di sfiducia e smarrimento che si provano quando la capacità di tolleranza e giustizia di un sistema penale scompaiono da un ordinamento democratico, che dovrebbe invece favorirle, per lasciare posto all’alternativa della violenza e della sopraffazione sull’altro, sia pure manchevole, che viene visto non più persona che soffre, ma come un corpo estraneo da eliminare.
Il grande successo del film, al di là della forte eco avuta dal caso Cucchi nell’opinione pubblica, è da attribuirsi al rigore della sceneggiatura, alla sua imparzialità nel riportare fatti e dialoghi, ricavati dagli atti processuali, alla volontà dunque di fornirci una visione chiara della vicenda senza cadere nei tranelli della retorica ma lavorando per sottrazione.
Dalle immagini essenziali, fisse sui vuoti, sui silenzi, quella che risalta infine è la verità dell’umana sofferenza della prevaricazione, ancora più inaccettabile se ad infliggerla sono coloro che da essa dovrebbero proteggerci, e della quale le spoglie scarne di Stefano Cucchi, adagiate su un letto d’obitorio, divengono simbolo universale.
Simona Bernardini
Sulla mia pelle
Regia Alessio Cremonini
con
Alessandro Borghi Stefano Cucchi
Max Tortora Giovanni Cucchi
Jasmine Trinca Ilaria Cucchi
Milvia Marigliano Rita Calore
Soggetto Alessio Cremonini e Lisa Nur Sultan
Fotografia Matteo Cocco
Montaggio Chiara Vullo
Musiche Mokadelic
Scenografia Roberto De Angelis
Genere Drammatico
Produttore Luigi Musini, Olivia Musini e Andrea Occhipinti
Casa di produzione Cinemaundici, Lucky Red e Netflix
Distribuzione (Italia) Lucky Red e Netflix
Lingua originale italiano
Paese di produzione Italia
Anno 2018
Durata 100 min