L’action painting è di scena
‘Sulle note dell’inconscio’ è stato presentato alla nona edizione del Roma Fringe Festival, visibile in streaming dal teatro Piccolo Eliseo, dall’11 al 24 aprile. Lo spettacolo ripercorre la vita di Jackson Pollock, uno dei massimi esponenti dell’espressionismo astratto e dell’action painting
La storia parte dalla seconda metà degli anni Quaranta: la scena è allestita all’interno della casa di Pollock a Long Island (New York), la “Pollock–Krasner House e Study Center”. L’artista viveva lì con la pittrice americana Lee Krasner, sposata nel 1945. Da qui si ripercorre la sua esistenza fino alla tragica conclusione in un incidente d’auto.
Per farci comprendere l’idea concettuale e artistica con la quale Pollock dipingeva le sue opere, la compagnia teatrale Piccola Città Teatro mette in luce il rapporto inconscio–arte, in relazione tra il pittore e il suo lavoro.
L’obiettivo di Pollock, infatti, era far sì che l’irrazionalità e l’impulso creativo venissero fuori: significava ritrarre il gesto istintivo affinché fosse percepito come un evento che potesse esprimere la parte più intima di sé, di tutti i suoi istinti.
All’artista interessava la forma della sua ispirazione ovvero cosa quella forma sarebbe poi diventata per l’osservatore, in questo caso per lo spettatore. Pollock, per seguire il suo sentire, dipingeva mentre si muoveva a ritmo di danza: così facendo univa la casualità della colatura del colore – gettato direttamente sulla tela tramite l’utilizzo di piccoli bastoncini e pennelli induriti – con il controllo del suo corpo.
Questa percezione ci viene restituita attraverso una scena semi illuminata che mostra gli attrezzi del mestiere del pittore (cavalletto, barattoli e tubetti di tempera) e dalla performance di Gaetano Frazese (Jackson Pollock) che ripropone le giuste gestualità.
Insieme a Frazese in scena troviamo Anna Bocchino (Lee Krasner), Emanuele Iovino (Clem) e Nicola Tartarone (Ruben): questi ultimi rappresentano uno la parte razionale e altro quella irrazionale dell’artista, due istanze contrapposte che si scontrano nella mente del pittore mentre concepisce le sue tele. Jackson è dunque solo con le configurazioni dei suoi pensieri più reconditi.
Gli attori si muovono sul palco con disinvoltura e donano ritmo alla pièce grazie a una recitazione dinamica e molto coinvolgente. Tuttavia il troppo spazio dato alla moglie Lee non è del tutto coerente con l’insieme. Quest’ultimo risulta essere molto intimo e tutti gli avvenimenti che accadevano fuori dalle mura domestiche vengono rimandati attraverso la musica e la voce fuori campo di una radio.
La rappresentazione però non ha la pretesa di narrare in maniera cronologica la storia di un pittore, ma si concentra su quegli schizzi di colore che si mischiano senza seguire un ordine preciso. ‘Sulle note dell’inconscio’ dunque mette in evidenza più l’uomo che il pittore Pollock dando spazio a un’interpretazione che tiene conto solo marginalmente del contesto in cui è vissuto e delle vicende che hanno caratterizzato la sua vita.
L’idea di base è interessante in quanto ancora oggi l’artista statunitense desta fascinazione, ma essendo Pollock uno degli esempi maggiori dell’action painting, avrebbe meritato uno spettacolo più articolato e d’impatto visivo maggiore.
Maria Vittoria Guaraldi
Foto: Flavia Tartaglia
Sulle note dell’inconscio
24 aprile in streaming dal Piccolo Eliseo
in collaborazione con Piccola Città Teatro
proveniente da Napoli
con Anna Bocchino, Gaetano Frazese, Emanuele Iovino e Nicola Tartarone
Testo, Regia e Disegno luci Filippo Stasi
Direttore di scena Francesco Bellella
Costumi Francesca Liguori
Foto di scena Flavia Tartaglia
Musiche originali Mario Autore
Scene Mario Ferrillo