Alla Sala Umberto di Roma, dal 30 novembre al 5 dicembre, è andato in scena ”, uno spettacolo sui panni sporchi lavati in casa, sulle cicatrici che lasciano e sulla voglia di scoprire le gambe, anche se piene di cicatrici. Prodotto da Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro e Argot Produzioni, è scritto e diretto da Luana Rondinelli, protagonista sul palco insieme a Donatella Finocchiaro e Claudia Potenza
Ambientato in Sicilia e interamente in siciliano, la rappresentazione ruota intorno alla vita delle tre sorelle, Maria, Rosa e Franca che, a vicenda, raccontano del loro passato durante la veglia del marito morto della più piccola, Maria. Una morte che è quasi una rinascita, perché davanti alla parola morte si può finalmente metter la parola fine al silenzio.
Un silenzio fatto di panni sporchi che si lavano in casa, di parole non dette perché “non sta bene“, di accettazione e di sopportazione, di soprusi fisici e psicologici, di annullamento, di annientamento, di perdita di una dignità che ritorna a galla.
Maria, Rosa e Franca sono pipistrelli, in siciliano taddrarite, vestite di nero e dall’animo altrettanto nero, cupo, schiacciato dai segni che l’amore ha lasciato su di loro, ingannandole. Maria e Rosa sono vedove. Franca è divorziata. Nessuna di loro è davvero libera. Ancora.
Eppure in questa assenza di libertà, in questi denti stretti dietro cui si nascondono ricordi di sopportazione e di rinuncia: c’è rabbia, c’è voglia di ribellione, di gettare i panni luridi per strada, di gridare, di denunciare, di smettere di fingere. Il funerale, la morte, sembra segnare un nuovo inizio o, almeno, un tentativo di ricominciare. Ricominciare da loro tre. Ricominciare come sorelle, smascherandosi per rendersi libere di credere, libere di meritare una dignità.
“Una storia ‘focosa’, crudele, come la mia terra. Una storia vera di donne succubi, schiave, ‘sciroccate’, prese alla gola dalla morsa del destino che le accomuna, dai segreti stretti in grembo, dalle lingue morse pur di non parlare ed evitare la vergogna per rendersi coraggiose e sopportare le violenze subite dai mariti. Ho scelto la via dell’istinto, dell’ironia, dei sorrisi amari pur di non farle cadere sconfitte; la via delle parole sussurrate, senza prepotenza e con l’ingenuità e la tristezza che mi accomuna alla vita di ‘sti fimmine’“.
Quando la veglia finisce e l’anima, come da tradizione, esce dalla casa, si deve correre a chiuder la porta per evitare che essa possa cambiare idea, far rientro, riportando con sé l’oppressione e il silenzio. E con la porta chiusa e un desiderio di riscatto, quando le luci si riaccendono sul pubblico, restano dubbi.
Con una regia per lo più statica, pochi colpi di scena, una scenografia essenziale, il clima è talmente pesante che i tentativi di sdrammatizzare, suscitano risate e immediati sensi di colpa negli spettatori che, per un attimo, hanno perso di vista il dramma ma ne vengono nuovamente travolti.
L’ora di spettacolo vola, si resta incollati, in attesa di qualcosa. E il messaggio arriva diretto insieme alla voce delle attrici, lascia segni: ci si riflette all’uscita.
Alle parole, seguiranno i fatti? Quante volte è necessario dire “ora basta” prima di pensarlo veramente? Quante ferite devono essere inferte all’anima prima di averne abbastanza? Quante volte si abbassa la testa prima di alzarla e quanti, quante, si rassegnano al tenerla bassa?
‘Taddrarite – Pipistrelli’ è una pièce di risate amare e ricordi dolorosi declamati con sorrisi rassegnati. È a difesa del rispetto e della dignità, troppo spesso schiacciati in virtù di falsi valori quali l’apparenza, il buon nome della famiglia. È un’ora contro il silenzio e l’omertà.
Flaminia Grieco
Foto: Manuela Giusto
Sala Umberto
Taddrarite – Pipistrelli
dal 30 novembre al 5 dicembre
Testo e regia Luana Rondinelli
con Donatella Finocchiaro, Luana Rondinelli e Claudia Potenza
Aiuto regia Silvia Bello
Costumi Francesca Di Giuliano
Musiche Ottoni Animati e Roberta Prestigiacomo
Coordinatrice artistica Monica Manfredi
Tecnico luci Alberto Tizzone
Organizzazione Marcella Santomassimo
Produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro e Argot Produzioni