In scena presso il teatro Trastevere di Roma gli scorsi 7 e 8 ottobre, ‘Taglio la corda’ è un testo firmato da Maria Letizia Avato e Brenda Monticone Martini, che presenta al pubblico la storia di due donne in fuga. Il testo si barcamena tra più corde, dal comico al malinconico, ma tanti luoghi comuni e un finale troppo banale ne fanno un lavoro dimenticabile
Marisa e Domitilla non si conoscono, hanno vissuti differenti ma il medesimo obiettivo: lasciarsi alle spalle tutto ciò che è la loro vita con una rocambolesca e improbabile fuga il più lontano possibile. Dopo essersi incontrate per caso su una strada statale, a notte fonda, intente a fare l’autostop, entrambe si rimboccheranno le maniche per allontanarsi dal loro passato. Come è scontato aspettarsi, tra una lite, una confessione e una risata, le due diventeranno amiche.
‘Taglio la corda’ è un lavoro scritto con le migliori intenzioni ma, una volta arrivato sul palcoscenico, si trasforma in uno spettacolo piuttosto pallido di cui non resta traccia.
La trama dedicata alle avventure e alle disavventure di Marisa e Domitilla prova ad analizzare quel sentimento di sorellanza che è tale anche quando lega due individui dall’indole opposta, tuttavia questo comporta numerosi luoghi comuni che, ai fini della narrazione, non raccontano nulla di nuovo.
Taglio al corda: tutto in superficie
Le due interpreti in scena, l’autrice Brenda Monticone Martini e Silvia Grassi, rappresentano i relativi personaggi con evidente convinzione e una buona dose di disinvoltura, entrambe sono abili anche nel gestire i tempi teatrali, ma per quanto il copione sia carico di battute presumibilmente comiche, lo spirito globale non è poi così divertente.
‘Taglio la corda’ è un testo che non va mai in profondità e lascia i propri propositi tutti in superficie; una parte del pubblico accenna qualche risata ma una volta chiuso il sipario dello spettacolo rimane poco e niente.
Gabriele Amoroso
Foto: Maria Letizia Avato
Teatro Trastevere
7 e 8 ottobre
Taglio la corda
di Maria Letizia Avato e Brenda Monticone Martini
Regia di Marco Belocchi
con Brenda Monticone Martini e Silvia Grassi
Aiuto Regia Francesca De Marchi
Scenografia e costumi Associazione Culturale Allostatopuro