Uscita su Netflix lo scorso 13 ottobre, la serie TV ‘The Playlist’, per la regia di Per-Olav Sørensen e Hallgrim Haug, narra la nascita della piattaforma musicale Spotify. Attraverso movimenti di macchina rapidi e innovativi, la serie si presenta agli spettatori con un ritmo che mai stanca e che essenzialmente la rende adatta ai nostri tempi
Sono numerose ormai le serieTV o i film che ci mostrano come siano nate aziende capitanate da un leader dispotico che si fa terra bruciata intorno pur di raggiungere il proprio obiettivo.
Generalmente ad avere il primato di narratori della macchina da presa di queste favole societarie sono per lo più registi americani, ma qualcosa nel panorama cinematografico sta cambiando. I paesi nord europei si stanno mostrando sempre più capaci e le piattaforme non si lasciano sfuggire l’acquisto.
Ultima uscita tra queste è la miniserie svedese ‘The Playlist’ che, visto il titolo, ci lascia intuire qualcosa. Gli episodi infatti ci raccontano la nascita e lo sviluppo di Spotify, il portale creato per ascoltare gratuitamente ogni tipo di musica, podcast e così via in tempo reale; ma dove sta l’eccezione pronta a confermare la regola?
Il regista Per-Olav Sørensen, autore di un’altra articolata e perfettamente riuscita miniserie dal titolo “Quicksand – sabbie mobili”, non si limita solo a narrarci la storia analizzandola da più punti di vista, ma ci parla sfruttando ogni sua capacità registica, portando così lo spettatore a domandarsi quale sia l’aspetto che ancora non ha considerato, pronto a stravolgere la sua opinione.
The playlist: la nascita di Spotify
Il protagonista, l’ideatore della piattaforma Daniel Ek (Eddie Hanzon) ottiene una cospicua somma di denaro grazie alle sue capacità di programmatore e decide di proporre il suo progetto – ancora del tutto embrionale – al bizzarro ma leale Martin Lorezion (Christian Hillborg).
Rapidamente la squadra inizia a formarsi: Daniel coinvolge persone fidatissime e molto capaci perché la sua ambizione è più forte di ogni altra cosa, ma come ogni grande sogno non sono pochi gli ostacoli che rallentano il percorso di un visionario, e sarà proprio la sua ostinazione a portarlo fino in fondo, dove arriverà lasciando dietro di sé non solo il suo vecchio staff, ma anche qualche amico ferito.
Tecnicismi a tempo di musica
La vicenda potrebbe essere narrata così ed attraverso l’uso dei dialoghi, spiegarci i vari dissapori, ma Sørensen ha deciso di fare molto di più; ogni episodio, infatti, si distingue dagli altri non solo per il soggetto che lo racconta, ma anche per movimenti di macchina, colori, fotografia, ritmo e montaggio; come se fossero i protagonisti stessi – con le loro peculiarità – a muovere la cinepresa prestandoci i loro occhi.
Episodi dall’aspetto più tecnico si scontrano con altri che seguono lo schema di una pièce teatrale, mentre altri ancora sono più intimi ed emotivamente più tangibili.
L’eclettica colonna sonora raggiunge originalità e sentimento grazie alla calda voce di Janice – Bobby T nella serie – che avrà un ruolo rilevante in tutti gli accadimenti.
Sorensen dunque ci regala una performance registica che si mescola, separa e finalmente trova il posto giusto in questa narrazione della durata di sei puntate da più o meno 50 minuti l’una.
Cervellotica, toccante e sorprendente ‘The playlist’ è una chicca che trovate su Netflix e che non bisogna perdere.
Silvia Bruni
The Playlist
Scritta da Christian Spurrier, Sofie Forsman e Tove Forsman
Sceneggiatura Christian Spurrier
Regia Per-Olav Sørensen e Hallgrim Haug
con
Eddie Hanzon Daniel Ek
Edvin Endre
Gizem Erdogan Petra Hansson
Ulf Stenberg Per Sundin
Samuel Fröler Pontén
Sofia Karemyr Steffi
Joel Lützow Andreas Ehn
Hanna Ardéhn Lisa
Ella Rappich Sophia Bendz
Severija Janušauskaitė Maxine
Christian Hillborg Martin Lorentzon
Dionne Audain Madison Landy
Musica Kristian Eidnes Andersen
Produttori Christian Spurrier, Berna Levin, Luke Franklin e Stefan Baron – Peter Onsmark e Eiffel Mattsson
Casa di produzione Yellow Bird UK
Distributore Amazon Prime Video
Genere Dramma
Anno 2022