Pubblicato da Neri Pozza grazie alla penna di Therese Anne Fowler, ‘Tre sorelle’ è un romanzo che scorre come scorrono le vite delle tre protagoniste su cui ruota tutta la vicenda: completamente diverse tra loro, le sorelle Geller, arrancano pur di continuare a mostrare l’immagine di una vita di successo che hanno creato. Scopriremo, pagina per pagina, che la morte della madre – come nella maggior parte delle volte in questo caso – ha lasciato un vuoto che potrà essere colmato solo con il confronto ed una buona dose di coraggio
“Se mentre parlavano Marti vegliava sulle ragazze, ci sarebbe rimasta male nel vedere che, sia pur unite dalla sua morte, non riuscivano ancora a trattarsi con l’affetto fraterno che aveva ingenuamente immaginato possibile quando Sophie era appena nata, adorata (per poco) da Claire, che aveva quattro anni, e Beck, otto. Avevano bisogno l’una dell’altra, che lo sapessero o no.”
Beck, Claire e Sophie vivono tre storie che vanno alla velocità della luce, ma viaggiano su binari molto differenti.
La maggiore è una giornalista con il sogno di diventare una scrittrice, una passione per Joan Didion ed un matrimonio (ormai finito) basato sui silenzi; Claire è invece un chirurgo pediatrico, una donna insicura, innamorata segretamente del marito di Beck, e Sophie – la più giovane – un talento che lavora nel manierato mondo dell’arte, senza avere fissa dimora ma con un elevato numero di followers.
Perse tra un problema ed un altro dovranno affrontare un momento tragico che le porterà a riscoprire il loro legame ed anche loro stesse: la morte della madre Marti Geller.
Non si può dire che questo evento le coglierà di sorpresa, vista la malattia della madre, ma la notizia che ne conseguirà farà scoprire loro di non conoscere Marti così bene come si aspettavano.
“Se Marti Geller vegliava sulle sue ragazze, avrebbe potuto vedere Claire che incontrava Sophie al gate dell’aeroporto di Newark dopo essere arrivata in aereo da Duluth. Due delle sue figlie si riunivano per incontrare la terza, esattamente come aveva ordinato lei. Ciò che stava per accadere alle sorelle Geller, però, non era esattamente quel che Marti aveva immaginato.“
Tre sorelle: una scrittura appassionata
La storia si svolge tra Manhattan ed un piccolo paesino nel Maine, la cui descrizione è così ricca da far vivere il lettore a metà tra la frenesia newyorkese e la placida natura del nord. Ogni parola di queste pagine coinvolge a tal punto da voler sapere sempre di più, calandosi in ognuno dei protagonisti di cui si possono cogliere pregi e difetti.
È quasi impossibile tuttavia appassionarsi ad una sola storia in particolare, vista l’abilità dell’autrice di mantenere un perfetto equilibrio tra le varie vicissitudini.
La madre è la protagonista silente del libro, si percepisce la sua presenza/assenza in ogni pensiero o azione compiuta dalle tre sorelle, come se tra le righe si avvertisse il suo occhio attento su di loro. Uno dei punti forti di questo romanzo.
“Il tenero addio che si aspettavano fu tutt’altro. Quella era una donna in punto di morte che, finalmente, allo scadere del suo tempo si sfogava. Marti parlava lentamente e con difficoltà, e verso la fine le lacrime le rigarono il viso.”
Un viaggio catartico tra le parole
L’altra caratterista di ‘Tre sorelle’ è la capacità di delineare, in modo profondamente onesto, la perdita di un genitore come punto di partenza per riflettere su sé stessi, sul percorso che si è intrapreso e su come poterlo migliorare per non cedere il posto al caos.
Un punto di vista realistico, che osserva la bivalenza della morte e ne estrapola un aspetto che solo dopo una determinata distanza dalla perdita si tende a considerare.
La figura di Marti non viene osannata né demolita: non abbiamo una madre imperfetta che diventa perfetta dopo la sua dipartita, ma una donna che viene dipinta da Therese Fowler con grande semplicità e realismo. Una donna con un segreto, una donna che è prima di tutto una persona – con un passato alle spalle – e solo successivamente una madre.
“Siamo tutte sull’orlo, pensò Beck. E non era facile capire esattamente l’orlo di cosa. Era chiaro, però, che quella sera aveva rappresentato un fulcro per tutte e tre e che in futuro nulla sarebbe stato più come prima.”
Destino o cambio di rotta?
Ad ogni pagina Beck, Claire e Sophie sguazzano nei meccanismi ormai inceppati che mandano avanti la loro routine, così abituate a vivere nella perseveranza da esserne assuefatte.
Sarà Beck a fare il primo passo verso la sua indipendenza ed affermazione, trainando le altre due, anche se trascorrerà molto tempo prima di arrivare ad un confronto vero e proprio.
Che sia per volontà o semplicemente destino, avranno più occasioni per mettere ogni cosa al proprio posto.
Un finale deludente
La lettura è coinvolgente, piacevole e descrittiva al punto giusto; nonostante il concetto di morte sia presente dalla prima all’ultima pagina questo romanzo riesce a mostrarne un aspetto insolito. Le protagoniste sono così autentiche da poterne quasi prevedere le azioni, dimostrazione di forte coerenza da parte dell’autrice.
Unica nota dolente è la parte finale: la conclusione sembra troppo frettolosa ed arrangiata. Un romanzo così ben scritto merita un finale altrettanto trascinante, mentre si perde nella banalità di un finale troppo scontato.
Silvia Bruni
Tre sorelle
Therese Anne Fowler
Traduttrice Ada Arduini
Edizioni Neri Pozza
Collana Bloom
Genere Narrativa
Anno 2023
Pagine 384