Realizzare significa fare realtà
Il Teatro Marconi di Roma ha ospitato, dal 9 al 12 maggio, l’ultimo spettacolo della stagione ’18/’19. Non si poteva concludere in modo migliore, potremmo dire, dando voce alle donne e al messaggio universale rivolto alla pace
Una musica orientaleggiante preannuncia l’apertura del sipario su una figura vestita di bianco. La sposa, l’artista, la viaggiatrice si chiama Giuseppina Pasqualino di Marineo, in arte Pippa Bacca. E’ in cerca di una compagna di viaggio, e tiene un diario su cui annota pensieri e riflessioni.
A 3.000 km da casa, è intenta a terminare a tutti i costi il suo percorso iniziato a Milano l’8 marzo 2008 insieme all’amica-artista Silvia Moro. Con la sua performance itinerante, indice di pace, desidera toccare alcuni territori afflitti dalla guerra. Seguono Venezia, Gorizia e Lubiana, per giungere poi a Sarajevo, Burgas, Istambul, Ankara e infine, Gerusalemme.
“Tu non mi farai del male – Pippa Bacca“ di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi, mette in luce la personalità dell’artista: forte e incisiva, non abbandona mai i progetti in cui crede. Da un’idea di Tiziana Sensi e di Barbara Lalli lo spettacolo ci mette di fronte all’aspetto umano di una vicenda fatta di coraggio e di fiducia nel prossimo.
Dai registri sociali, ironici e amari al contempo, la rappresentazione sviscera concetti e pensieri intimi, che si articolano attraverso dialoghi profondi e momenti nostalgici, una recitazione scandita da un ritmo equilibrato, che mai stanca, spazi temporali ben gestiti e un uso cromatico delle luci (Carlo Galleasso) che disegna le fasi del giorno. L’insieme vive all’interno di un’essenziale scenografia (Sara Santucci) pensata su tre piani narrativi.
Il pubblico si trova così coinvolto nella storia che apre ad ampie riflessioni: simbologie, credenze, filosofie, incontri, vicissitudini, si intrecciano in un vortice di spiritualità, diversità etniche, valore dello stare insieme, rispetto delle regole al fine di una convivenza civile e pacifica.
Il “cammino” di Pippa Bacca, interpretata egregiamente da Caterina Gramaglia, non è solo suo ma anche nostro e di chi si imbatte in lei: una ragazza italiana (Giorgia Guerra) con la quale disserta in terra straniera; un ragazzo (Thomas Santu) le dona conforto; Francesca Cannizzo l’aiuta con i riti locali (la lavanda dei piedi); infine, parla con il suo alterego, Eva, eccentrico e sicuro, a cui la versatile Guerra dona toni altezzosi. Quest’ultima veste anche i panni dell’amica Silvia: durante il viaggio le due però si separarono, per ricongiungersi alla meta finale, mai raggiunta da Pippa.
Il tragitto diventa dunque un espediente per diffondere il senso di umanità mediante l’autostop – di fondo ha una sua cultura – che Pippa vive sin da bambina: un modo per viaggiare davvero. Un mezzo che apre la mente, per conoscere persone, altre parti di noi stessi, condividere esperienze e raccontarsi.
Pippa crede nelle azioni: con la prudenza non si vive abbastanza. Una voce urlante nel grande mare di chi non fa nulla: lei invece fa viaggiando – in abito bianco, simbolo di purezza – ritenendo il viaggio stesso un inno alla vita. .
Con l’installazione mobile, infatti, in cui tutto era ben documentato, desidera disseminare sensibilità nella coscienza umana attraverso l’arte, che aiuta a divenire persone migliori.
Vestita da sposa, foggia di undici veli in relazione agli undici paesi in guerra, Pippa Bacca va quindi sempre avanti, animatamente, verso il suo destino.
Dopo aver assistito alla pièce, in cui tutto è in armonia, si esce dalla platea con un senso di vero appagamento ma soprattutto con la consapevolezza di aver incontrato un personaggio emblematico e di aver appreso il senso di bontà e di unione, del ringraziamento e del vivere in pace in ogni luogo del mondo.
Decisamente una performance adatta ad essere presentata in contesti universitari e scolastici, soprattutto per le strade, quantomeno per contagiare la collettività e abituarla, appunto, al concetto della concordia.
Annalisa Civitelli
Foto Civitas Creativa
Teatro Marconi
dal 9 al 12 maggio
Tu non mi farai male – Pippa Bacca
La storia del viaggio di Pippa Bacca
liberamente ispirato a una storia vera
di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi
da un’idea di Tiziana Sensi e Barbara Lalli
regia Tiziana Sensi
con Caterina Gramaglia, Giorgia Guerra, Thomas Santu e Francesca Cannizzo
scene Sara Santucci
costumi Ilaria Ceccotti
light designer Carlo Galleasso
illustrazione Francesca Dell’Omodarme
grafica Enrico Catani
riprese video e montaggio Nuvole Rapide Produzioni
aiuto alla regia Francesca Cannizzo
assistente alla regia Alessandra Persi
organizzazione e produzione Barbara Lalli