Fino allo scorso 15 aprile, il teatro Off Off di Roma ha offerto il proprio palcoscenico a ‘Un bacio senza nome – cronache di Battuage’, un testo firmato da Serafino Iorli e pronto per il debutto da più di due anni. Senza allontanarsi mai da un’ironia non troppo sottile ma esilarante, Iorli racconta le cronache gay di una Roma che ormai non esiste più
Quando dichiararsi omosessuali era ancora pericoloso, i gay romani erano imbattibili nello scovare luoghi della città in cui incontrarsi senza rischi – fare battuage – e così tra il Circo Massimo, le pendici più nascoste del Campidoglio e le prime discoteche queer, centinaia di ragazzi giovani e meno giovani vivevano la propria vita sessuale e sentimentale senza paura.
Quello che l’autore, Serafino Iorli, racconta sembra ormai appartenere a un passato che tantissimi non hanno neppure conosciuto: lo stesso concetto di battuage è qualcosa che molti ignorano o ignoravano e all’interno di questo spettacolo viene evocato raccontando un sottobosco ben presente nella capitale e che oggi non esiste più.
Se da un lato questa realtà ormai estinta rappresenta un ricordo senza dubbio caro alla comunità omosessuale, dall’altro è la dimostrazione che non è affatto più necessario nascondersi per vivere apertamente i propri sentimenti o, molto più semplicemente, la propria identità sessuale.
Tutto questo è narrato all’interno di ‘Un bacio senza nome – cronache di Battuage’ per mezzo di una serie interminabile di battute fulminanti ed episodi comici che il bravo Serafino Iorli recita e racconta con una presenza scenica carica di simpatia e di tempi perfetti.
Essere liberi per essere felici
Si potrebbe pensare che i diversi cliché relativi agli ambienti gay raccontati da Iorli non facciamo altro che confermare quelli che tuttora sono pregiudizi ben radicati nel pensiero di numerose persone, ma in concreto nel monologo è chiaro come quegli stessi stereotipi rappresentino una realtà fatta di libertà, voglia di vivere, leggerezza e bisogno di seguire il proprio istinto.
Questo è uno dei motivi per i quali durante la rappresentazione si ride continuamente: Iorli insegna che essere liberi è essere felici ed essere felici molto spesso significa ridere.
L’interprete del lavoro non manca di fare riferimenti anche agli aspetti più dolorosi vissuti da tantissimi gay nel corso degli anni, come l’emarginazione, il bullismo, la discriminazione e persino le violenze fisiche. Lo stesso autore, tuttavia, fa fede a se stesso mantenendosi sempre ben stretto alla cifra ironica peculiare dello spettacolo e, dunque, anche i passaggi più tristi e negativi vengono affrontati con un sorriso e un ottimismo che emerge prepotente tra le battute del copione.
Gabriele Amoroso
Teatro Off Off
dal 13 al 15 aprile
Un bacio senza nome –cronache di Battuage
Scritto, diretto e interpretato da Serafino Iorli
Costumi Antonio Marcasciano
Collaborazione ai testi Federica Tuzi
Collaborazione alla regia Luisa Merlon
Grafica Gianluca Manna
Montaggio video Lucia Pirozzi
Musiche Ugo Malatacca