Ricordare è fondamentale
Sarà trasmesso il 6 febbraio su Rai 1 ed è già disponibile su Rai Play, il film diretto da Giulio Base e prodotto da Altre Storie, Clipper Media e Rai Cinema. Il lungometraggio parla ai più giovani e riflette sulla necessità di dialogare tra religioni diverse e mantenere viva la memoria
Parte dal bianco e nero il film sceneggiato da Giulio Base, Marco Beretta e Israel Cesare Moscati, tornando indietro alla tragica notte del 16 ottobre 1943, il cosiddetto sabato nero degli ebrei di Roma, in cui furono catturate 1259 persone, di cui 200 bambini. È affidato a un montaggio dinamico (Mauro Ruvolo) il compito di raccontare la concitazione e il trauma che quei momenti hanno causato.
Nascosta in un convento, una bambina riesce a scampare alla ferocia fascista, non senza un doloroso strappo. Poi, di lei, chissà cosa ne sarà. Pochi minuti ed eccoci trasportati in tutt’altro tipo di situazione. Siamo al giorno d’oggi. Una liceale trova una lettera in una vecchia valigia e si mette alla ricerca di quella bambina, oggi ormai una signora anziana: Sara Cohen.
Il senso del film è da scoprire nella motivazione per cui Sofia (Bianca Panconi) si dedica anima e corpo alla ricerca di quella donna, riuscendo a coinvolgere un gruppo di coetanei. Il suo vivo interesse per la lettera, che custodisce come un tesoro, è la risposta a chi crede che la memoria sia un affare per vecchi. Non è così.
Mantenerla viva può essere un richiamo anche per i più giovani, che peraltro sono sempre più lontani nel tempo dai fatti della Shoah. ‘Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma’ infatti sembra dirci: non solo agli adolescenti importa ricordare, ne hanno anche bisogno. Sono alla ricerca della loro identità, di quel filo invisibile che li fa sentire parte di una storia.
Sì, perché quello che mettono in scena i personaggi di questo film è uno spettacolo teatrale ispirato all’accaduto di questa bambina ed è al tempo stesso indagine e rappresentazione. Portare alla luce questa vicenda diventa per i ragazzi un impegno.
Rifacendosi alle parole del regista, pronunciate durante la conferenza stampa del film, “ricordare diventa un dovere”, un imperativo, perché in un mondo in cui aleggia ancora l’ombra del negazionismo, è giusto che si conoscano i fatti e che se ne stabiliscano le responsabilità.
Ma non è solo il desiderio di svelare il passato che unisce questi ragazzi: c’è di più. Prendere coscienza della storia è anche la spinta per conoscersi gli uni con gli altri, per scavalcare i muri di diffidenza, quelli dei noi e loro, per comprendere più a fondo quali siano i retaggi culturali reciproci, anche considerata la storia dei rispettivi popoli.
Un po’ come accade nella scena corale dove la canzone di Sergio Cammariere, “Tutto quello che un uomo”, viene intonata a gran voce testimoniando, nonostante le diversità, il forte senso del legame e dell’unicità di gruppo. Insomma, non è vero che giovani e anziani parlano lingue differenti così come non è vero che la memoria sia appannaggio dei più grandi. È tutta questione di curiosità e umanità.
Ghila Cerniani
Un cielo stellato sopra il Ghetto di Roma
di Giulio Base
con
Bianca Panconi Sofia
Emma Matilda Liò Valentina
Daniele Rampello Ruben
Irene Vetere Lea
Francesco Rodrigo Ilan
Marco Todisco Tato
Domenico Fortunato Volterra
Aurora Cancian nonna
Alessandra Celi Giulia
Giulio Base Riccardo
Lucia Zotti Suor Lucia
Alessia Maiello Lucia giovane
Costumi Magda Accolti Gil
Fotografia Giuseppe Riccobene
Montaggio Mauro Ruvolo
Musiche originali Pietro Freddi
Sceneggiatura Giulio Base, Israel Cesare Moscati e Marco Beretta
Scenografia Walter Caprara
Suono Piero Parisi
Produzione Altre Storie, Clipper Media e Rai Cinema
Produttori Sandro Bartolozzi e Cesare Fragnelli
Patrocinio della Comunità Ebraica di Roma
Genera Drammatico
Anno 2020
Durata 100 min