L’energia della competizione in acqua
“C’è qualcosa di straordinario a desiderare un’unica cosa in tutta la vita quando quell’unica cosa non sia altro che noi stessi.”
Il libro di Davide Latini, pubblicato da Efesto Edizioni, per mezzo del protagonista Lorenzo, ci conduce nel mondo dell’agonismo sportivo relativo al nuoto. Il lettore si trova così coinvolto tra pressione e tensione prima di ogni gara, con il desiderio assoluto di vincerla. Può però questo convertire la passione per questo sport in una vera ossessione?
Lorenzo è un giovane atletico detto anche “Albatros” per via delle sue braccia lunghissime e la sua predilezione per i 100 metri delfino. In una città di provincia, situata sulla costa, si ambienta la storia di tre amici legati non solo dalla scuola ma anche da una semplice vasca rettangolare: la piscina olimpionica.
La periferia che si evolve con il corso del tempo, di pari passo alla modernità, delinea l’incontro tra Lorenzo, Michele e Gianluca, e in seguito con Donatello e Chiara. Il legame è reso percettibile e in modo dettagliato sin dalle prime righe del libro, come il luogo che spesso frequentano.
Anche Sandro e Livia rientrano nell’insieme: l’uno, fedele e unico allenatore, accompagnerà Lorenzo in tutto il suo percorso evolutivo di sportivo; l’altra, la ragazza affascinante di cui il protagonista è innamorato, senza però essere corrisposto.
Lorenzo pertanto si troverà, sin dall’inizio, a lottare per raggiungere i suoi obiettivi con fatica, coraggio, sacrifici e determinazione: attraverso dei codici di comportamento rigidi che il padre gli ha imposto, riesce a conquistare il podio. Dallo spirito indomito, Lorenzo Baldini è laconico, freddo, distaccato e calcolatore: si concentra sul nuoto, lasciando da parte i sentimenti.
Ciò che il padre gli lascia in eredità è solo un motto: “Vinco, dunque esisto“. Poco affettivo, competitivo e uomo schivo, verrà ricordato dal figlio per questo suo aspetto caratteriale. La solitudine, il senso nostalgico e di competizione ereditato, diventano di conseguenza lo sfondo narrativo.
Queste sono le circostanze che travolgono Lorenzo. Egli si sentirà più libero nuotando: “non nuota per vincere ma per disperazione“. Disperazione che lo porterà a convincersi che esiste solo essere un campione che deve predominare a tutti i costi.
“L’idea di tuffarsi nell’acqua gli dava sempre un’emozione inconsueta: del resto l’uomo viene dall’acqua. Si dice infatti che due particelle, frullando e sbattendo velocemente tra di loro nei fondali oceanici dove vulcani sottomarini sprigionano da sempre energia immane, si siano replicate evolvendo in molecole viventi. Forse è successo negli oceani vicino al Madagascar. Forse questo è il motivo per cui il nostro corpo è fatto in gran parte di acqua.”
Situazione, questa, che determina il punto di svolta delle vicissitudini del Dio perdente, che lo farà scendere a compromessi con se stesso e con gli altri. Ai fini narrativi tuttavia questa fase non vive di un ampio respiro: riteniamo, in effetti, non sia stata approfondita a sufficienza.
‘Un Dio perdente’ ha degli spunti decisamente autobiografici: è una storia che tramuta un insicuro ragazzo di provincia in un possibile eroe, con tutte le sue incertezze mai risolte. L’autore riesce, in tal senso, a trasmetterci il senso di vuoto e di angoscia del personaggio; dopo aver terminato il testo, infatti, rimane addosso la sensazione dell’assenza, come se anche noi, in prima persona, fossimo responsabili di questi stati d’animo e di una fine tormentata.
La scrittura è scorrevole e coerente: da un lato denota una conoscenza approfondita del linguaggio tecnico aderente al nuoto, dall’altra articola con disinvoltura il rapporto tra i personaggi. Tuttavia troviamo ci sia una lacuna che riguarda gli spazi temporali, mai definiti del tutto.
Escamotage, questo, che riesce a depistare chi legge dalla fabula che Latini ci offre: si passa con tranquillità dalla narrativa alla poetica e al noir, spingendo il lettore verso il termine del romanzo con curiosità. La vicenda di per sé è attraente anche se il dissolvimento della stessa sembra appunto interrotto, lasciando la narrazione in sospeso.
Agnese De Luca
Biografia
Davide Latini è nato a Prato il 7 luglio del 1972. Soffrendo di rachitismo sin da bambino, su consiglio del medico, viene iscritto a nuoto all’età di sette anni. L’amore tra lui e l’acqua scoppia immediatamente, un amore ancora vivo dopo quarant’anni: dopo essere stato un nuotatore agonista nella squadra pratese, inizia la carriera Master e oggi nuota e gareggia per la Polisportiva Comunale Riccione, città in cui vive. Dopo la laurea conseguita presso l’Università di Firenze, accetta un lavoro che lo porta spesso in Asia, dove ha vissuto per quasi tredici anni lavorando per aziende di abbigliamento. Grande appassionato di letteratura e di romanticismo tedesco, nel 2018 partecipa come autore al progetto di Scrittura Efficace. “Un dio perdente” rappresenta il suo esordio editoriale.
Davide Latini
Un Dio Perdente
Efesto edizioni
Collana Parerga
Genere Narrativa
Editing Scrittura Efficace
Progetto di copertina Studio Graframan
Pagine 154