Un monologo carico di forza interpretativa prende posto nella prima settimana del Fringe Festival 2019: Mauro Tiberi è l’interprete di “Un tramezzino tautologico”, un testo recitato con evidente trasporto ma drammaturgicamente poco potente
Mauro è un giovane ragazzo che abita a Pomezia, triste provincia romana. Quando sua sorella gli ricorda per telefono, che il giorno dopo sarebbe il primo compleanno di Nausicaa, la sua nipotina, Mauro inizia a fare un viaggio indietro nel tempo: riporta ai propri ricordi gli eventi più importanti dei suoi ultimi anni, in particolar modo la sua tormentata e mai iniziata storia d’amore con Francesca. Mauro registra questa cronaca su un nastro per lasciarlo proprio alla piccola Nausicaa come assurdo regalo di compleanno.
Il copione, scritto ed interpretato dal giovane Mauro Tiberi, si regge totalmente sulla sua recitazione disinvolta ed energica: l’attore è molto convincente e, nella sua interpretazione, si barcamena tra dolore, rassegnazione, rabbia e rimpianto; tuttavia questo non basta a sostenere l’interezza dello spettacolo che è costituito da un testo parecchio debole.
La storia di “Un tramezzino tautologico” esordisce come la classica opera teatrale che parla di teatro ma ben presto si trasforma in un monologo fine a se stesso all’interno del quale si analizza una vita, giovane oltretutto, fatta di fallimenti, scelte sbagliate e insoddisfazione.
La scrittura è senza dubbio efficace e disinibita nella sua forma, è purtroppo però proprio la sostanza a mancare: tra luoghi comuni sui sentimenti e una ridondanza degli eventi, il pubblico si trova ad assistere ad un racconto inutilmente dilatato e spesso ripetitivo. Questo è fondamentalmente un lavoro sui vicoli ciechi, sulle prigioni psicologiche, sull’amarezza che toglie ogni ottimismo e il tutto si riduce ad un’avventura d’amore disperata, urlata e a senso unico; nulla di nuovo dunque, anzi, una versione piuttosto arida e prevedibile dei soliti problemi di cuore.
Tiberi se la cava però benissimo, il giovane attore è un talento che non avrebbe alcun problema a misurarsi con lavori di ben altro respiro e avrà tutto il tempo per farlo.
Gabriele Amoroso
Roma Fringe Festival 2019
7, 8 e 10 gennaio
Un tramezzino tautologico
di e con Mauro Tiberi
regia Paolo Zuccari