Unico obiettivo: la carriera
È una commedia dalle tinte cupe e amare quella in scena al teatro Tordinona di Roma dal 23 gennaio al 16 febbraio: ‘Una poltrona per Giulia’, firmata da Marina Pizzi e diretta da Patrizio Cigliano, vuole rappresentare un mondo contemporaneo nel quale si è disposti a tutto per fare carriera e parallelamente offre una chiave di lettura psicologica che però convince poco
Giulia De Robertis è l’amministratrice delegata di un’enorme multinazionale che opera nel campo dei trasporti: tantissimi dipendenti sono sotto di lei e pochissimi dirigenti sopra. Dotata di uno spirito manageriale spietato, Giulia dovrà guardarsi le spalle e rimanere il più possibile coerente con se stessa per schivare le numerose pugnalate che incombono verso la sua schiena.
È senza dubbio singolare il copione scritto da Marina Pizzi: a metà tra commedia e dramma, ‘Una poltrona per Giulia’ sembra quasi un esempio di teatro sociale ma così non è, dal momento che troppo spesso le battute vanno alla ricerca di risate facili riuscendo nell’intento non tutte le volte.
Costruito su piani temporali sfalsati e flashback, il testo in alcuni casi risulta persino caotico e la vicenda centrale della trama, in più occasioni, diventa fumosa e perde il proprio fuoco; un inizio brillante, quasi comico, lascia il passo sempre più velocemente ad atmosfere più gravi e fosche nelle quali il passato di Giulia diventa un motore troppo banale.
Il cambio di registro dell’azione disorienta più volte gli spettatori e parallelamente non comporta nessun valore aggiunto per la rappresentazione stessa, che rischia di perdere la propria identità sebbene gli spettatori siano comunque intrattenuti da una serie di battute decisamente azzeccate – altre molto meno – e da un insieme di interpretazioni sicuramente riuscite per quanto assolutamente caricaturali.
È la protagonista Beatrice Fazi a ricoprire il ruolo più inquadrato dell’intero cast: la brava Beatrice tiene il palco con ottima padronanza e riesce a caratterizzare in maniera disinvolta e spontanea un personaggio che soltanto all’apparenza sembra semplice.
È da sottolineare anche il lavoro del regista Patrizio Cigliano, il quale orchestra la messinscena sotto il segno di un ritmo ben misurato e costante che riesce a salvare e valorizzare un copione che, troppo spesso, abbonda di parole e situazioni fini a loro stesse.
Gabriele Amoroso
Teatro Tordinona
dal 23 gennaio al 16 febbraio
Una poltrona per Giulia
di Marina Pizzi
regia Patrizio Cigliano
con Beatrice Fazi, Claudia Genolini, Francesco Gabbrielli, Matteo Milani, Nicolò Scarparo e Marina Zanchi
scene Lucia Nigri ASC
assistente scenografa Martina Cardoni
arredamenti Effemme Snc
costumi Fabrizia Migliarotti
aiuto regia Luana Pesce