L’audacia di ripartire
All’interno della cornice dell’Ar.Ma teatro di Roma, lo scorso 23 settembre è stata presentata la quarta stagione. Definita “coraggiosa”, soprattutto perché il sipario si riapre in un periodo difficile e che ci destabilizza a causa del Covid, possiamo considerarla interessante e varia
Il cartellone ricco e variegato: si apre con il “DO.IT Festival – Drammaturgie Oltre il Teatro” che si terrà dal 25 al 27 settembre, per riprendere il 2, 3 e 4 ottobre, con premiazione finale. Rassegna ideata da Angela Telesca e Cecilia Bernabei prevede il teatro da vedere e da leggere. Parallelamente, infatti, viaggia il concorso “L’Artigogolo”, un’antologia di testi teatrali che saranno pubblicati dalla Casa Editrice “ChiPiùNeArt”. In gara sei compagnie romane e non che si contenderanno il podio.
Molte le proposte: dalla tradizione orale, riscoperta dal teatro di Antonio Pepito, si giunge a una rivisitazione de “La fattoria degli Animali” di Orwell con “Popolo Bue”; vivremo di umorismo e di leggerezza attraverso “Lavoro di coppia”, che ci pone di fronte alle tante sfaccettature della vita di coppia; sempre sullo stesso filone segue la commedia “Io e te, amore mio, ci ameremo eternamente”, diretta da Nino Scardina.
L’attore, intervenuto alla conferenza, ha raccontato dei suoi esordi e della sua carriera lunga quasi settanta anni. Tiene inoltre a precisare che attraverso un laboratorio teatrale di base intende lasciare ai ragazzi di oggi un’eredità essenziale: la serietà del mestiere teatrale, come il senso del “lavorare uniti”.
Altri temi si intersecano all’ironia: rievocare Frank Zappa lo dobbiamo ad Alessandra Izzo. “Zappa è vivo!”, inizialmente nato per un corto cinematografico, prende ispirazione dal libro scritto molti anni fa dalla stessa Izzo, e dall’esperienza di aver conosciuto il grande personaggio e provocatore; una figura non omologata, importante a livello sociale e politico. Dallo sfondo divertente non ci rimane che la curiosità di andare a vedere lo spettacolo.
Noir e i sentimenti negativi dell’essere umano li ritroviamo in “Follie d’ufficio”; guerra e desiderio di successo, invece, avremo il piacere di viverli in “Thea al ci là del bene e del male”; la rappresentazione “Pulcinella e Colanfronio alla cantata dei pastori” rimanda all’atmosfera natalizia, una cantata di pastori che immaginiamo dolce e candida, la quale riprende i registri del teatro della Guarattelle, per narrare la nascita di Gesù.
Action–movie e fantasy comunicano ne “I difficili giorni del Gufo Notturno” di Francesco Olivieri, mentre “Diario di Celestine” ci riporta in un’epoca dove si riflette sull’animo umano e sulla condizione femminile di fine ’800; “La Peccatrice”, invece, presenta – a detta dell’autore Diego Placidi – un monologo che prende spunto da “Storia di una capinera” in cui il racconto della protagonista porta alla luce riflessioni intime negli ultimi momenti della sua vita.
Improvvisazione condita allo stupore sorprenderanno il pubblico con “Qui è così” con Mauro Perugini; horror–fantascientifico, politica intesa come provocazione e Commedia dell’Arte sono gli argomenti proposti da “Il richiamo di Cthulhu”, “Manichini tra il rosso e il nero” e “Romeo e Giulietta tragedia sperimentale a vapore”.
Progetto inedito che in Italia non è mai stato rappresentato è “Hello, c’è nessuno lì fuori?”. Attraverso la sperimentazione il lavoro di ricerca viene evidenziato grazie alla regia di Silvio Fiorelli, analizzando l’aspetto filosofico dell’uomo durante la prigionia.
Incursioni storiche le avremo con il “Decamerone” di Giovanni Boccaccio e ancora con “Il giuco delle parti” di Luigi Pirandello. Si passa al romanesco con “Fora er cortello!” per approfondire e conoscere la storia dei bulli romani nei primi anni del ’900. Verso la fine della stagione avremo il piacere di assistere a “Locas”, a “Like!” che parla dei tempi attuali e della comunicazione oramai basata sui social e sul costante uso del cellulare.
“Io sono una star” ci invita a riflettere sulla fiorente industria cinematografica italiana degli anni ’70/’80, sulla sua evoluzione e sull’amicizia. Concludono “Non ti conosco più”, “Jonestown” e “Fermi tutti (c’è la portiera)”, dai toni psicologici, thriller–psichedelici e sarcastici.
Proseguono i corsi di teatro e i laboratori musicali tenuti da “Teatron Accademia Professionisti Spettacolo” e rivolti ai bambini grazie all’Associazione Assi del Palcoscenico, in cui si insegna ai più piccoli a rispettare l’altro e soprattutto ad ascoltarlo. I corsi di Improvvisazione teatrale, “Impropedia”, sono tenuti da Sara Valerio, e si dà anche spazio a un ciclo di corsi e di conferenze dedicate al territorio che viviamo rivolti agli adulti, organizzati dall’“Associazione Iscritti a parlare”.
Insomma, la quarta stagione dell’Ar.Ma teatro si preannuncia densa e con progetti ideati per di più da giovani, sempre pieni di iniziative. Riconosciamo infatti un fermento in atto che ha solo necessità di venire a galla. La conferenza presentata da Mauro Perugini, con l’intervento finale caloroso e sincero della Direttrice artistica, Daria Veronese, è cominciata con un brindisi per stravolgere gli usi e augurare un buon inizio in questo lungo periodo di distanziamento e di adattamento sociale.
Annalisa Civitelli
Foto Diego Placidi e Sissi Corrado
Per informazioni sugli eventi: https://www.facebook.com/ArMaTeatro-340104629710399