Fino allo scorso 23 febbraio, il teatro di Villa Lazzaroni a Roma ha ospitato ‘Una storia vera fatta di bugie’, un’interessante trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo dell’autrice messicana Jennifer Clement, che con un’elaborata drammaturgia basata su salti temporali e silenzi mette in scena la storia di una giovane donna ai margini della società che, in nome della propria condizione sociale, si troverà a condurre una vita fatta di obbedienza e distorsione della realtà
Nei pressi di città del Messico, Leonora vive un’esistenza fatta di povertà e privazioni all’interno di una numerosissima famiglia che la costringe a lavori umili e massacranti sin da bambina; quando per un colpo di fortuna Leonora viene assunta come tata e domestica nella casa degli agiati signori O’Conner, alla ragazza sembra finalmente presentarsi un futuro più luminoso, tuttavia la sua indole abituata all’obbligo e al rispetto la forzerà a tollerare e accettare anche atti di violenza fisica e psicologica.

Costruito su un archetipo narrativo e antropologico di ampio respiro come il tradimento, ‘Una storia vera fatta di bugie’ è un testo teatrale, tratto dall’omonimo romanzo della messicana Jennifer Clement, che crea un parallelismo tra tre donne simili, e allo stesso tempo diverse tra loro, con un linguaggio fatto di contrasti.
Una storia vera fatta di bugie: una psicologia in prigione
Il lavoro, adattato per le scene da Sabrina Biagioli e diretto da Yaser Mohamed, non è di immediata comprensione e sembra mostrare contorni estremamente fermi e quasi impenetrabili.
La storia è infatti sviluppata soprattutto sul non detto e sui salti temporali, mentre le azioni dei protagonisti trattengono una psicologia che emerge con difficoltà e che rende la rappresentazione spesso soffocante così come la stessa trama richiede.
Dunque, ciò che accade nella narrazione è al contempo semplice ma represso e le identità, così come i rapporti tra i personaggi, si mantengono di continuo su atmosfere di circospezione e resistenza.
La regia di Yaser Mohamed suddivide l’azione in tantissime, forse troppe, brevi scene che scandiscono i passaggi della trama con un allestimento che tende al bidimensionale, intensificando ancora di più la rigidità del risultato.
Tuttavia, nella loro componente estetica le azioni sono sofisticate ed evocative, illuminate da eleganti toni rosati e ricche di ariosità.
Personaggi ai margini
Le brave protagoniste del cast, Sabrina Biagioli e Iris Basilicata, rappresentano due personaggi diversi eppure somiglianti, dandogli una natura principalmente imprigionata o non ancora risolta, fatta di tensione e immobilità.
Al contrario, Mathilde Serre interpreta la giovane Aura con una carica vitale che predomina, diventando il contrasto delle altre due donne attraverso un carattere limpido, libero e onesto.
‘Una storia vera fatta di bugie’ è carico di simbolismi e suggestioni che, corretti da una leggera revisione della regia, possono dar vita a un’opera di altissima qualità.
Gabriele Amoroso
Foto: Manuela Giusto
Teatro Villa Lazzaroni
Dal 21 al 23 febbraio
Una storia vera fatta di bugie
di Sabrina Biagioli
dall’omonimo romanzo di Jennifer Clement
Regia Yaser Mohamed
con Sabrina Biagioli, Iris Basilicata, Mathilde Serre e Yaser Mohamed
Assistente alla regia Giorgia Ducci
Luci/audio Massimo Secondi
Scenografia di Paolo Carbone