A distanza di dieci anni, il catastrofico terremoto abruzzese del 2009 viene raccontato in scena mettendo in rilievo tutti quegli aspetti che passarono in secondo piano a margine della tragedia. Tra questi anche la controversa ipotesi della previsione del cataclisma stesso che, in caso fosse stata verosimile e ascoltata, avrebbe cambiato le conseguenze dell’evento
Giorgio Cardinali è il protagonista di questa opera che ha i contorni dello storytelling: convincente e razionale, il bravo attore e autore non si lascia mai andare a pietismi o alla ricerca della commozione, al contrario, porta in scena una sorta di cronaca dettagliata e imparziale lasciando che i fatti parlino da soli.
L’importanza del testo è suo malgrado disturbata da una regia che sotto diversi aspetti esagera: la firma di Sara Grego Valerio sembra voler trovare a tutti i costi delle soluzioni che impediscano a Cardinali di stare troppo fermo e questo porta tutta l’azione ad appoggiarsi su idee che creano dei dinamismi forzati e per certi versi anche inutili e antiestetici.
Al di là di questo, il lavoro si distingue per la capacità di descrivere in maniera vivida ed evocativa tantissimi degli aspetti della catastrofe abruzzese che tutti hanno dimenticato o ignorato, senza tralasciare, ovviamente, una critica diretta e onesta verso tutti coloro che non hanno chiaramente perso di vista gli aspetti successivi al terremoto ma hanno tuttavia tragicamente sottovalutato quelli precedenti.
La messinscena è accompagnata dalla musica di Mauro Tiberi, che con la propria chitarra esegue dal vivo una discreta colonna sonora che si trasforma in un interessante valore aggiunto.
Gabriele Amoroso
Marconi Teatro Festival 2019
21 luglio
Uomini terra terra
di Giorgio Cardinali
regia Sara Grego Valerio
con Giorgio Cardinali e Mauro Tiberi
musiche dal vivo Mauro Tiberi
musiche originali Piero Larotonda
Associazione culturale Teatro Azione