In scena fino allo scorso 15 dicembre al teatro De’ Servi di Roma, ‘Uscirò dalla tua vita in taxi’ è una simpatica rappresentazione dei due autori britannici Keith Waterhouse e Willis Hall, che riadattata per i palcoscenici italiani si trasforma in una semplice commedia degli equivoci che riesce a strappare parecchie risate
Valeria è la moglie Davide, Sara è un’amica di Valeria, allergica al matrimonio, che si finge sposata per portare avanti con le giuste distanze la relazione con Gerardo. I due amanti si incontrano clandestinamente a intervalli regolari a casa di Valeria e Davide, quando questi due non ci sono: come è facile immaginare, questa condotta diventa l’innesco di una lunghissima serie di equivoci.
‘Uscirò dalla tua vita in taxi’ è una brillante commedia scritta da Keith Waterhouse e Willis Hall, due prolifi autori britannici, che hanno fatto dello humor inglese la cifra peculiare dei loro lavori.
Uscirò dalla tua vita in taxi: raffinatezza persa
La versione portata in scena a Roma dal regista Filippo D’Alessio, tuttavia, perde tutte quelle sfumature sottili e raffinate per colpa di un adattamento per il pubblico italiano troppo caricato.
La rappresentazione è infatti eccessivamente gridata, inverosimile e ricca di battute e siparietti da cabaret che in qualche modo ne sminuiscono lo spirito.
Attori bravissimi
Sebbene i passaggi che strappano qualche risata non siano pochi, nella sua globalità la messinscena è prolissa, prevedibile e a volte dozzinale.
Nonostante ciò, i quattro attori sul palco sono molto bravi e affiatati fra loro e tengono in piedi senza alcuna difficoltà la pesante sostanza dello spettacolo, mostrandosi sempre disinvolti, simpatici, vivaci e capaci di improvvisare.
Gabriele Amoroso
Teatro De’ Servi
dal 3 al 15 dicembre
Uscirò dalla tua vita in taxi
di K. Waterhouse e W. Hall
Regia Filippo D’Alessio
con Marco Cavallaro, Maddalena Emanuela Rizzi, Bruno Governale e Alessandra Cavallari