‘Voci dal tempo indicibile’ pubblicato da Rossini editore racchiude ventuno saggi brevi sulla poesia suddivisi in quattro sezioni. Si tratta di un viaggio di approfondimento e conoscenza di autori che appartengono a stili ed epoche diverse, legati dal fil rouge della poesia
‘Voci dal tempo indicile’ pubblicato da Rossini editore racchiude ventuno saggi brevi sulla poesia suddivisi in quattro sezioni: l’identità e la storia, il mito e l’archetipo, Albori del contemporaneo e Fluttuazioni.
Sono le espressioni dell’anima dell’essere vivente, le voci, che si fanno largo nell’indicibile tempo delle esistenze, poiché non è escluso che i primi esseri abitanti di questo pianeta, abbiano avuto quelle scintille riflessive, coinvolgenti le attività primordiali.
È questo il primo passo che porterà l’uomo istintuale verso l’afflato spirituale che interessa il gruppo di appartenenza.
Francesca Innocenzi, autrice di sillogi poetiche e di saggistica narrativa, è direttrice artistica del Festival di poesia “Paesaggio Interiore”, legato all’omonimo premio.
Epigrammi in greco antico
Leggendo ‘Voci dal tempo indicile’ sembra dunque di assistere ad uno spettacolo teatrale dell’antica Grecia.
L’autrice si è cimentata nella traduzione di alcuni epigrammi in greco antico poiché lei spiega che questo interesse “… nasce dal mio radicato amore verso questa lingua e dalla mia risonanza con le forme di poesia breve, in grado di conciliare quelli che sono, a mio avviso, due requisiti fondamentali della scrittura in versi, l’essenzialità e la musicalità…”
La psiche collettiva assembla la somiglianza universale dei cervelli di quel gruppo sociale dove l’individuo se riesce a svilupparsi, a individuarsi, lo fa in contrasto con la psiche collettiva, così come la personalità è in contrasto con la sua persona.
La persona non è altro che una maschera della psiche collettiva, una maschera che dissimula l’individualità e che fa credere agli altri e all’individuo stesso che l’indossa, di essere individuale cioè se stesso, mentre si tratta solo di una parte, rappresentata in teatro.
Chi parla però è solo la psiche collettiva evidenziando il contrasto tra la persona ovvero la maschera, la società e l’individuo che scrive la propria storia.
“Sono a terra. Pestami il collo, o selvaggio demone!
Lo so, sei grave da sopportare, in nome degli dei!
Conosco le tue frecce infuocate. Ma se ora lanci
fiamme nel mio cuore, non lo brucerai. Ormai
tutto è cenere.”
Da Meleagro (I sec. a.C.). XII – 48.
Voci dal tempo indicibile: la poesia dei Rom e dei Kurdi
Del popolo delle carovane, i Rom, l’autrice ripropone in ‘Voci dal tempo indicile’ pubblicato da Rossini editore versi dall’antologia “Versi dal silenzio. La poesia dei Rom”. Ulteriori testi e materiali confluirono nel 2010 in una nuova edizione ampliata, dal titolo “L’identità sommersa”.
“Ad Auschwitz c’era una casa
e c’era mio marito imprigionato
seduto, seduto si lamentava
e pensava a me: ….”
La Innocenzi avverte che: “In un’epoca in cui l’impiego della parola scritta diventa sempre più pervasivo e trasversale, lo sviluppo della letteratura rom merita di essere seguito con attenzione.”
Segue la poesia dei kurdi, “Storia di un’identità negata”.
“Lunghe sono le strade dei secoli
senza fine è la vita dei popoli.
Segni miracolosi della tua lingua splendente,
popolo mio, ho scoperto
nel contemplare l’azzurro
delle tue acque e del tuo cielo puro“.
Tratto da un cultore della lingua e della letteratura del popolo kurdo: Ali Tarmuki (XVII sec.), autore della prima grammatica kurda.
Le poetesse marchigiane del ‘300
In questa meraviglia epica della poesia dalle origini fino alla contemporaneità non poteva mancare l’accenno al volumetto edito da Argolibri, “Tacete, o maschi – Le poetesse marchigiane del ‘300″ accompagnate dai versi di Mariangela Gualtieri, Antonella Anedda, Franca Mancinelli.
A seguire ‘Voci dal tempo indicile’ contiene anche un accenno alla poesia americana Whitman e Melville: lo spirito nazionale della poesia americana e, a seguire “I poeti italiani nella Prima guerra mondiale”.
E negli anni a seguire dal 1968 in poi, non poteva mancare “L’orazione in versi” del poeta ideologo, Pier Paolo Pasolini. Nel saggio si torna al mito di Orfeo, archetipo del poeta.
Voci dal tempo indicibile: il mito e l’archetipo
Per quanto riguarda la sezione del mito e l’archetipo si evince la grandiosa creazione dello spirito umano in quanto, attraverso simboli illusori ma psicologicamente vari, il mito dà forza contro le forze dell’universo.
Il viaggio dell’eroe solare procede da oriente verso occidente finché la parabola, come per il sole, da ascendente diventa discendente. L’eroe sta per essere divorato da un mostro marino ma riesce a divorarne il cuore acquistando nuova energia riuscendo ad uccidere il mostro.
Cristo rappresenta il viaggio dell’eroe solare che con la sua morte, genera la vita. Nelle religioni primitive di tipo animistico che non intendono indicare un’anima o uno spirito da adorare ma solo energia che è la prima formulazione del concetto di Dio presso i primitivi.
Il bisogno dell’esistenza di Dio
È da questo concetto che si sono sviluppati gli archetipi che sono sedimenti di umanità che si ripetono in continuazione. Gli archetipi infatti non possono essere né spiegati né eliminati.
L’archetipo, creando esagerazioni, spinge la psiche umana ad avere bisogno dell’esistenza di Dio che rappresenta l’idea di uno strapotente essere divino che è un archetipo dell’inconscio.
Lo scrittore austriaco Rainer Maria Rilke (1875-1926), è l’autore dei “Sonetti a Orfeo”.
Qui riportiamo uno stralcio:
“… Con le fosche campane nella cella oscillando
rintocca anche tu. Ciò che ti consuma
diverrà forza grazie a questo cibo.
Tu entra ed esci dalla metamorfosi.
Qual è la tua esperienza che più duole?
Se ti è amaro il bere, fatti vino. …”
Il poeta Dino Campana sceglie invece di intitolare “Canti orfici” la sua raccolta mista di versi e prose liriche edita nel 1914.
Nella poesia del Novecento si assiste pertanto all’interesse per il mito di Ulisse, specialmente con Pascoli, Kavafis, Saba.
La fisicità in forma poetica è invece affrontata dalla giovane Antonia Pozzi. Con gli albori del contemporaneo si assiste alla scoperta di Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, Mallarmé, veri antesignani della poesia moderna.
Nella sezione Fluttuazioni, l’autrice dà riscontro a poeti che trattano il Razionalismo e il Divino Interiore con proposte di riletture ed echi di poesia provenzale e stilnovista in autori del Novecento.
E che dire degli echi della poesia di Isabella Morra (XVI secolo) nella poesia di Giacomo Leopardi? Secondo voi, la poesia si rinnova o si ripropone?
Giuseppe Lorin
Biografia
Francesca Innocenzi è nata a Jesi (Ancona). Laureata in lettere classiche, è dottoressa di ricerca in poesia e cultura greca e latina di età tardoantica. Ha pubblicato la raccolta di prose liriche “Il viaggio dello scorpione” (Il Filo 2005); la raccolta di racconti “Un applauso per l’attore” (Manni 2007); le sillogi poetiche “Giocosamente il nulla” (Edizioni Progetto Cultura 2007), “Cerimonia del commiato” (Edizioni Progetto Cultura 2012), “Non chiedere parola” (Edizioni Progetto Cultura 2019), “Canto del vuoto cavo” (Transeuropa 2021).
Le pubblicazioni proseguono con la plaquette “Formulario per la presenza” (Edizioni Progetto Cultura, Quaderni di poesia Le gemme, 2022), il saggio “Il daimon in Giamblico e la demonologia greco-romana” (Eum 2011), i romanzi brevi “Sole di stagione” (Prospettiva 2018) e “Diario di una stalker mancata” (Edizioni Progetto Cultura 2022).
Per Edizioni Progetto Cultura ha diretto una collana di poeti esordienti, “La scatola delle parole”, tra il 2007 e il 2012, e curato alcune pubblicazioni antologiche, tra cui “Versi dal silenzio. La poesia dei Rom” (2007), “L’identità sommersa. Antologia di poeti Rom” (2010), “Il rifugio dell’aria. Poeti delle Marche” (2010).
È redattrice del trimestrale di poesia “Il Mangiaparole”, della rivista online “Poesia del nostro tempo” e collabora con vari blog letterari con recensioni e articoli sulla poesia greco-romana e contemporanea.
Ha ideato e dirige il Premio di poesia “Paesaggio interiore”.
Francesca Innocenzi
Voci dal tempo indicibile
Edizioni Rossini
Collana Saggistica
Genere Saggio
Edizione 2023
Pagine 185