Dal 29 giugno al 1 luglio si è tenuta, presso vari luoghi scenici di Castel Sant’Angelo, la performance d’apertura della rassegna “Sotto l’Angelo di Castello”: ‘We – the Angel’. Ideata dai produttori di fama internazionale Emio Greco e Pieter C. Scholten, ‘We – the Angel’ interpreta la figura biblica tramite la danza interpretativa
L’immagine dell’angelo colora il mito, la letteratura, la filosofia, la teologia, in generale la fantasia, dall’alba dei tempi. Uno spazio immaginifico lungo secoli, ma che i produttori di danza a livello internazionale Emio Greco e Pieter C. Scholten cercano di interpretare tutto insieme, in una sola serata. ‘We – the Angel’ apre – non a caso – la rassegna “Sotto l’Angelo di Castello”.
Curato da Anna Selvi, in collaborazione con la Direzione Musei Statali di Roma, il progetto “Sotto l’Angelo di Castello: danza, musica, spettacolo” utilizza gli spazi ampi e maestosi del Mausoleo di Adriano per permettere ai suoi artisti di portare alla massima estensione le loro doti figurative.
‘We – the Angel’ si basa su una struttura itinerante, in cui il pubblico segue via via i dieci ballerini e due percussionisti su per le scale del percorso di visita, le stanze chiuse e i balconi aperti, fino alla cima del Mausoleo di Adriano stesso, dove la statua dell’angelo sulla sommità accoglie la conclusione della rappresentazione – con una vista mozzafiato su tutto il centro di Roma.
We – the Angel: evocazione dell’ascesa
La performance di danza si apre con una voce che recita un passaggio dalla Genesi, in riferimento alla Torre di Babele: “Come, let us build ourselves a city/And a tower with its top up in the Heavens/And let us make a name for ourselves/Let us be scattered abroad on the face of the whole world”.
Questo il preludio all’ascesa, reale come metaforica, lungo le scale di Castel Sant’Angelo, in cui stanza dopo stanza si dispiega l’esibizione del corpo di ballo.
Tra le musiche è incluso anche un remix di “Without Me” di Eminem e la “Sinfonía n. 7” di Ludwig van Beethoven, colonna sonora della nota serie tv “La porta rossa”, ma la maggior parte dei pezzi sono più astratti e riconducibili alla musica classica.
Nelle parole dei suoi creatori, ‘We – the Angel’ è basato sulla figura dell’angelo dipinto da Paul Klee, una figura astratta e geometrica che esiste sospesa tra passato e futuro, a un passo da un’avventura incerta.
Tutto quindi, nelle coreografie dello spettacolo, invoca l’idea dell’Ascensione. I movimenti dei ballerini sono convulsi, cinetici, spesso rivolti verso il cielo, e paiono percepire l’aria attorno a loro come un oggetto vivo. A volte una scala sulla quale elevarsi, a volte un peso che li ancora a terra, incapaci di spiccare davvero il volo.
Nonostante la fatica della salita, su per le scale e le passerelle del Castello, arrivare in cima è una soddisfazione.
Il momento migliore per sperimentare ‘We – the Angel’ è in serata, quando il sole tramonta sul Tevere e le luci di Roma si accendono nella notte. La magia di Castel Sant’Angelo non è mai stata così viva.
Maria Flaminia Zacchilli
Foto: Civitas Creativa
Castel Sant’Angelo
Sotto l’Angelo di Castello:
danza, musica, spettacolo
We – the Angel
dal 29 giugno al 1° luglio
di Emio Greco e Pieter C. Scholten
dieci performer: otto ballerini e due percussionisti
Fotografia Alwin Poiana
Il progetto fa parte del We – Cycle, una serie con cui i due coreografi vogliono mostrare la meraviglia del corpo in rivolta e il modo in cui può ispirarci
In collaborazione con l’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi