Le emozioni e i conflitti interiori insegnano a vivere
Dodici fiabe, dalla funzione terapeutica, faranno appassionare adulti e bambini attraverso elementi magici che si articolano in un susseguirsi continuo di opposti. Un libro, ‘Guarire con Basile’, sinonimo di lavoro, ricerca e traduzione, sia per recuperare storie di rara bellezza sia per imparare a conoscerci
Lo scrittore e medico Dario Amadei decide di sorprendere i lettori con un progetto unico nel suo genere: compiere un lavoro fuori dall’ordinario attraverso una scelta insolita e originale. Da “Lo Cunto de li Cunti” di Giambattista Basile, arrivato sino a noi come “Pentamerone”, nella traduzione in italiano di Benedetto Croce, Amedei sceglie dodici fiabe e le traduce dal dialetto napoletano del Seicento all’italiano moderno.
Tutti i grandi narratori di storie hanno attinto dall’opera di Basile: dai fratelli Grimm a Perrault fino a Walt Disney, eppure questo prezioso tesoro letterario è stato spesso dimenticato, perché scritto in una lingua antica, troppo lontana. Ma Amadei non ci sta e tenta di riportare alla luce alcune delle fiabe più significative, attualizzandole e rendendole ancora più coinvolgenti.
Ogni favola è accompagnata da un commento che mette in evidenza non solo il valore del contenuto, ma anche i diversi messaggi che i protagonisti cercano di trasmettere. Lo scrittore dunque, che si considera un cacciatore di storie, ha ritrovato nelle fiabe di Basile tematiche che stimolano la riflessione.
Così Iannone, re di Lungapergola, desideroso di avere figli dopo tanti tentativi falliti con alcuni viandanti che gli avevano garantito la soluzione al problema, si trova ad accogliere in casa un saggio dalla lunga barba bianca che gli propone qualcosa di particolare. Se vuole diventare padre deve far mangiare alla regina il cuore di un dragone marino, cucinato da una vergine.
Troviamo una scrittura ricca di simboli e significati in cui prevale l’elemento magico, l’incanto, ma non mancano nemmeno l’ironia, il romanticismo e l’effetto noir che incute paura: tutti fattori necessari per creare coinvolgimento, per intrattenere i bambini e anche gli adulti. Non è un caso che Basile scelga il drago, figura che nella cultura orientale incarna la fortuna, mentre nella cultura occidentale diventa entità oscura.
Amadei si interroga se Basile, vissuto in epoca barocca, fosse a conoscenza di questi aspetti. Teniamo presente che i primi documenti della sua produzione letteraria risalgono al 1604 e Basile stesso fu il primo ad utilizzare la fiaba come forma di espressione popolare. Esiste nei suoi scritti una sorta di commistione tra reale e fantastico, un susseguirsi continuo di opposti ed è forse questa la carta vincente delle trame che si snodano tra magia e quotidianità.
Anche in Petrosinella, giovane ragazza dai capelli lunghissimi, prigioniera in una torre, Amadei trova elementi su cui focalizzare l’attenzione per ponderare. Sottolinea come nelle fiabe non esistano solo matrigne cattive, ma anche genitori disposti a sacrificare i propri figli pur di mettere in salvo se stessi, così la madre di Petrosinella non impiega molto a cedere la figlia ancora prima della nascita ad una orchessa.
Un pensiero inconcepibile per la nostra società in cui la difesa dei bambini è una priorità. Ma in passato la mentalità era molto diversa, la perdita di un figlio avveniva senza sconvolgimenti, la mortalità infantile era elevata ed era un processo del tutto naturale.
Così Sapatella, Ninnillo e Nennella, Mineco Aniello e tutti gli altri personaggi ci accompagnano a sciogliere i nodi dei nostri conflitti interiori: le fiabe assumono una funzione terapeutica, perché il lettore si riconosce nelle esperienze dei protagonisti, medita e ragiona sulle soluzioni da trovare.
Quelle di Basile sono storie senza tempo che ben si adattano ad ogni contesto storico, stimolano la fantasia rendendo più accettabile la quotidianità, diventano metafore che aiutano a superare ostacoli e limiti.
Con un accurato lavoro di approfondimento e ricerca Dario Amadei arriva all’origine della fiaba, ci fa conoscere il potere primordiale dei racconti, senza cancellare le identità o snaturare l’essenza creativa, si impara a convivere con l’imprevisto o con l’inaspettato, si cresce con la consapevolezza che le difficoltà possono capitare e si possono superare senza troppi traumi.
Michela Zanarella
Foto di copertina dal web
Biografia
Dario Amadei, medico, formatore e scrittore, si occupa di biblioterapia, bibliolettura interrativa e narrazione creativa. Negli ultimi vent’anni ha lavorato molto con e sulle fiabe, ne ha pubblicate diverse e ne ha raccolte migliaia durante i laboratori di narrazione creativa con i ragazzi delle scuole e con gli adulti. Con Castelvecchi ha già pubblicato, insieme ad Elena Sbaraglia, “Nati per raccontare” (2020)
Dario Amadei
Guarire con Basile
Edizioni Castelvecchi
Collana Fuori Collana
Genere Narrativa
Edizione 2021
Pagine 128